Dopo un anno di guerra in Ucraina si fanno i conti anche con i casi di violenza sessuale. Lo stupro è stato segnalato come uno dei metodi per terrorizzare i civili per farli cedere alle forze di occupazione della Federazione Russa.
Come riporta il sito della Fondazione Mukwege, le sopravvissute alle violenze devono affrontare tante sfide per ottenere le urgenti cure di cui hanno bisogno.
A Kiev, Charkiv, Sumy, Chernhiv, Luhansk, Donetsk e Mariupol sono state distrutte strutture sanitarie e l’impossibilità di accedere alle cure si aggiunge alla paura di rappresaglie e lo stigma che le vittime di violenza sessuale sentono addosso. Inoltre nelle aree occupate è impossibile per i soccorritori raggiungere le vittime di questi atti che rimangono di fatto abbandonate a se stesse.
La rete SEMA anche in Ucraina ha accolto le vittime di violenza nel proprio network fornendo assistenza immediata oltre a spazi sicuri per il sostegno. Le vittime sono assistite da un team che permette un’assistenza accurata. Le vittime, riunite in Sema Ucraina, sono sostenute dalla Fondazione Mukwege dal 2018.
Il team ha visitato Leopoli e Kiev nell’aprile 2022 incontrando rappresentanti del governo e della società civile insieme alle spravvissute alle violenze sessuali, come già avvenne nelle zone di Luhansk e Donetsk dopo l’occupazione della Crimea nel 2014. Il personale di SEMA ha potuto raccogliere i resoconti delle vittime che hanno confermato che la violenza è usata per diffondere il terrore tra i civili nelle città e nei villaggi occupati. Durante le incursioni le famiglie sono arrivate a nascondere i figli anche nei sacchi di patate, mentre i soldati andavano di porta in porta a cercare donne e ragazze costringende a seguirli nelle foreste con temperature glaciali.
Dallo scoppio della guerra fino a gennaio 2023, la Procura ucraina ha registrato 155 casi di violenza sessuale perpetrata da militari. La maggior parte di queste sono avvenute nelle regioni di Kherson e Kiev. Al momento è impossibile avere un numero certo degli atti commessi al di là di quelli denunciati.
Probabilmente ci vorranno anni prima che le stesse vittime siano pronte a parlare di quanto subito. Molte vittime di CRSV, tra cui stupri, nudià forzate, torture è difficile che si facciano avanti immediatamente. Gli operatori in prima linea ritengono che una vittima di stupro o, violenza di genere, possa considerare che la sua sofferenza sia non importante in quanto non paragonabile a chi ha perso la vita. Lo stigma inoltre nei confronti delle vittime, il sentimento di vergogna e il senso di colpa impediscono alle vittime di farsi avanti. In Ucraina al momento mancano la conoscenze e le competenze specifiche per gestire questi casi. é necessario sviluppare le capacità dal come raccogliere le testimoniane e come documentari i casi, fino al garantire l’assistenza ai bambini siano essi vittime e/o testimoni.
Nel luglio 2022 la Fondazione Mukwege e il Fondo Globale per le Survivors hanno firmato un accordo con l’Ufficio del Vice premier ucraino. Con questo accordo le parti si impegnano a sostenere gli sforzi dell’Ucraina per fornire assistenza olistica di qualità incentrata sui sopravvissuti alle violenze sessuali legate al conflitto. Da quel momento le parti hanno lavorato a sostegno delle autorità di Kiev, degli operatori sanitari e dellesopravvissute stesse per garantire un’assistenza che includa l’accesso alla giustizia e ai risarcimenti per tutte le vittime di CRSV.